Quando si verificherà la de-dollarizzazione?
Ciò che in ultima analisi determinerà il ruolo dell'USD come valuta di riserva non è la scelta di allocazione del portafoglio delle banche centrali, ma piuttosto l'utilizzo della valuta da parte del settore privato per gli scambi e gli investimenti. Negli ultimi decenni, la posizione dell'USD nelle transazioni del settore privato è cambiata solo leggermente in base al fatturato in valuta estera (Figura 15), all'emissione di obbligazioni da parte di società non finanziarie e ai pagamenti SWIFT (Figure 16 e 17).
Sebbene le aziende che desiderano operare in Asia siano state "costrette" a partecipare ai mercati delle valute locali, queste valute non hanno ancora intaccato in modo significativo il dollaro USA quando si tratta di raccogliere denaro sui mercati internazionali dei capitali.
Nel breve termine, tuttavia, un dollaro USA più forte indebolirebbe il suo ruolo di valuta di riserva. Se l'accesso all'USD diventa più costoso, i mutuatari cercheranno alternative. Con la diminuzione delle riserve di USD in molte economie EM, queste diventano più selettive nel suo utilizzo e cercano di ripiegare su finanziamenti in valuta locale (ad esempio, tentativi di "lirizzazione"). Se portata all'estremo, questa situazione equivarrebbe a una prova reale della Legge di Gresham nell'era della moneta fiat.
Nel lungo periodo, l'incipiente frammentazione del commercio globale e una domanda di petrolio più diversificata - se persistente - sono destinate a rafforzare le ragioni delle alternative al dollaro USA, ma qualsiasi cambiamento significativo richiederà molto tempo per evolversi. Il cambiamento strutturale del mercato petrolifero provocato dalla rivoluzione dello shale-oil (che ha permesso agli Stati Uniti di diventare indipendenti dal punto di vista energetico) può paradossalmente danneggiare il ruolo dell'USD come valuta di riserva globale, poiché gli esportatori di petrolio, che giocano un ruolo cruciale nello status dell'USD (prezzi del petrolio, ampie quote di riserve di USD), dovrebbero riorientarsi verso altri Paesi e le loro valute. Inoltre, la pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina hanno portato a un ripensamento della globalizzazione sia da parte delle economie avanzate (creando catene di approvvigionamento più resistenti) sia da parte dei Paesi emergenti (sfidando il dominio degli Stati Uniti sul sistema finanziario globale).
Entrambi gli sviluppi hanno portato a una tendenza incipiente nel mercato delle materie prime: alcuni EM hanno deciso di utilizzare valute alternative al dollaro (tipicamente il CNY). Tuttavia, il passaggio alle valute alternative richiederà molto tempo a causa di ostacoli sostanziali, soprattutto quando si tratta di attrarre investimenti esteri, che richiedono una valuta stabile.