EXECUTIVE SUMMARY

 

  • Negli ultimi decenni, e soprattutto a partire dalla crisi finanziaria globale (GFC), fattori strutturali come la globalizzazione, la digitalizzazione e l'invecchiamento della popolazione hanno causato un calo secolare dell'inflazione.
  • Gli shock negativi sul lato dell'offerta causati dalle recenti crisi hanno invertito questa tendenza: l'inflazione è aumentata a causa delle misure di contenimento (che hanno limitato le catene di approvvigionamento) o delle sanzioni sulle importazioni di energia dalla Russia (che hanno fatto aumentare i prezzi di gas e petrolio).
  • Se da un lato la creazione di catene di approvvigionamento più resistenti e l'onshoring potrebbero rallentare il ritmo della globalizzazione (e quindi far ripartire l'inflazione a causa dell'irrigidimento dei mercati del lavoro), dall'altro l'aumento dei prezzi dell'energia rappresenta un nuovo fattore strutturale, che probabilmente persisterà anche se la guerra in Ucraina dovesse terminare.
  • Vediamo cinque fattori strutturali - le cinque D - che determineranno il corso dell'inflazione nel lungo periodo: decarbonizzazione, demografia, digitalizzazione, deglobalizzazione e debito. L'effetto netto di questi fattori sarà inflazionistico, con variazioni significative tra i vari Paesi. Nel complesso, le cinque D potrebbero aumentare significativamente l'inflazione annuale (fino a 1 punto percentuale).
Lo studio completo “Le "cinque D" di un'inflazione strutturalmente più alta: Demografia, decarbonizzazione, deglobalizzazione, debito, digitalizzazione” è scaricabile a questo link: