Nonostante una certa volatilità, i prezzi del settore metallurgico rimangono elevati e la domanda sostiene il settore
Nel 2023, i prezzi dei metalli di base e dell’acciaio sono rimasti sostanzialmente stabili (con un leggero calo, rispettivamente, di circa -3% a/a e -6% a/a). La domanda è rimasta robusta, soprattutto nei settori dell’auto e delle energie rinnovabili, mentre le limitazioni dell’offerta hanno impedito un ulteriore calo dei prezzi.
La produzione è rimasta leggermente stabile nel 2023: la produzione di acciaio è cresciuta del +0,4% rispetto al 2022. Inoltre, con l’alleggerimento dei costi energetici e di trasporto nel 2023, il settore minerario e metallurgico globale è riuscito a migliorare la propria redditività.
Rispetto al periodo pre-pandemia, l’utile netto del settore è cresciuto di circa il +10% annuo negli ultimi 5 anni e i ricavi sono cresciuti di quasi il +20% annuo nello stesso periodo.
È probabile che le prospettive della domanda rimangano positive anche in futuro, dato che le dimensioni del mercato globale dell’estrazione dei metalli di base sono destinate a raggiungere i 744,14 miliardi di dollari entro il 2030.
Il settore in Italia
Il settore dei metalli, che comprende i metalli di base, le fusioni, i metalli non ferrosi e la siderurgia, ha cubato quasi 160 miliardi di euro di vendite nel 2023 in Italia, in calo rispetto ai 184 miliardi del 2022, a causa dei minori volumi e dei sopracitati cali delle materie prime.
Si prevede una ripresa dei volumi nel 2024, ma i prezzi leggermente più bassi porteranno a una diminuzione del 5% del fatturato del settore. Il settore beneficerà degli investimenti pubblici guidati dal piano Next Generation dell’UE, ma le condizioni finanziarie difficili e l’aumento dei tassi di interesse peseranno sull’attività edilizia.
In Italia, i giorni di incasso (DSO) per il settore si sono attestati a 74 giorni alla fine del 2023, leggermente superiori alla media globale del settore (62 giorni). Ciò indica che i termini di pagamento sono leggermente più alti della media nel Paese, tuttavia la maggior parte delle aziende ha DSO inferiori, il che conferma che la posizione di liquidità delle imprese del settore metallurgico è piuttosto solida.
Insolvenze e mancati pagamenti del settore metallurgico in Italia
Dopo un periodo di ridotta incidenza durato dal 2020 al 2022, nel 2023 si è registrato un incremento delle insolvenze giuridiche e dei mancati pagamenti in tutti i settori industriali italiani.
In questo scenario, il settore metallurgico italiano non fa eccezione.
Il numero delle procedure concorsuali è in assoluto non levatissimo, e nelle due ultime annualità indirizzato sempre più verso il procedimento unitario dal quale si può accedere alla nuova procedura stragiudiziale di composizione negoziata della crisi.
Capitale circolante dei principali sotto-settori
Ferro, acciaio e ferroleghe
L’analisi di bilancio dei produttori di ferro, acciaio e ferroleghe presenta nel quadriennio 2019/2022 fatturati in crescita e redditività che da negativa (già a livello operativo) diventa positiva nel corso degli esercizi.
I tempi di incasso dei crediti sono maggiori rispetto a quelli di pagamento dei fornitori e maggiormente correlati alla lenta rotazione del magazzino. Ridotti i fallimenti e i sinistri dopo il picco post pandemia. La bilancia commerciale è in passivo e l’export, diretto soprattutto in Europa, si è riportato nel 2023, come l’import, sui livelli di due anni prima.
Ciò è segno di un rallentamento dell’attività sul mercato interno.
Tubi in acciaio
Il comparto presenta fatturati e redditività in aumento e un’ottima gestione del capitale circolante, grazie anche al preponderante posizionamento nel top di gamma. Alcune aziende trattano infatti materiali nobili, ovvero acciaio inox e derivati.
Tra i clienti ci sono impianti chimici, petrolchimici, del trattamento acque, del gas processing e delle energie rinnovabili, ma anche cantieri navali, impianti di produzione di fertilizzanti e piattaforme offshore.
Utensileria
Sempre nel periodo considerato i fabbricanti di utensileria e ferramenta presentano fatturati in moderata crescita e redditività pressoché stabile e sempre positiva. La gestione del capitale circolante è equilibrata, grazie al magazzino che gira veloce e tempi di incasso dei crediti abbastanza allineati ai tempi di pagamento ai fornitori.
La bilancia commerciale è in attivo, e anche in questo caso i maggiori clienti sono in Francia e Germania, anche se in leggera flessione nel 2023.
Trattamento e rivestimento dei metalli
Il capitale circolante delle aziende che trattano e rivestono i metalli presenta un magazzino dalla rotazione velocissima unita a tempi di incasso e pagamento ravvicinati. Fatturati in crescita e redditività elevata.
Fusione dei metalli
Anche il comparto della fusione dei metalli (acciaio, di ghisa e metalli non ferrosi) presenta una sinistrosità ridotta e un buon andamento delle voci di bilancio, comprese quelle afferenti al capitale circolante.
In media, dall’esame dei bilanci risulta che il patrimonio netto finanzia una buona parte del capitale netto investito. Dopo la redditività record del 2022, l’anno scorso si è chiuso con gli ultimi due trimestri in frenata, il chè si accompagna all’onda lunga del destocking dei magazzini non ancora esaurito dopo il forte rimbalzo del 2021. I costi di materie prime (compresa la quotazione del metallo oggetto della fusione) ed energia, sebbene in rintracciamento rispetto al 2022, sono superiori a quelli del periodo precrisi.
Fusione di ghisa
In due anni, dal 2020 al 2022, le aziende che fondono ghisa destinata al settore della meccanica e non solo hanno in media raddoppiato il fatturato dimostrando di sapersi autofinanziare grazie allo spread incassi pagamenti commerciali. Il magazzino ha tempi di rotazione leggermente superiori a quelli delle fonderie in generale. Nel 2023 si è assistito al calo della domanda e all’inasprirsi della concorrenza turca con sinistrosità comunque contenuta.
Fondamentale è la stabilità del prezzo dell’energia. Next Generation EU e PNRR italiano rappresentano due leve essenziali per la ripresa.
Costruzioni metalliche
Il mercato italiano delle costruzioni metalliche ha registrato una ripresa nel 2023 con un calo dei mancati pagamenti dopo il picco del 2022 che non ha peraltro avuto riflessi sul numero delle procedure concorsuali. Gli investimenti nel terziario avanzato e la cantierizzazione dei lavori finanziati con il PNRR spingono in alto la domanda. I bilanci del quadriennio precedente evidenziano un fatturato in crescita e una corretta gestione del circolante.
Buona la redditività sia sotto il profilo del ROS (Return on Sales) che del ritorno sul capitale investito ROIC (Return on Invested Capital).
Porte e finestre in metallo
Il capitale circolante di porte e finestre in metallo è in continuo miglioramento così come il fatturato e la redditività media. La bilancia commerciale è in attivo e le principali destinazioni sono Francia e Stati Uniti.
Notevole la spinta sul mercato interno delle agevolazioni edilizie (Superbonus). Ridotti fallimenti e mancati pagamenti negli ultimi due esercizi.
Meccanica generale conto terzi
I lavori di meccanica generale conto terzi (ossia i lavori di alesatura, tornitura, fresatura, lappatura, livellatura, rettifica, molatura, saldatura, taglio, giunzione, lucidatura di getti in metallo) presentano nel quadriennio 2019/2022 un generale miglioramento delle voci di bilancio (esclusa l’annualità 2020).
Ben capitalizzate, grazie alla ritenzione di utili sotto forma di riserve, le aziende presentano una veloce rotazione del magazzino (poco più di un mese) e solo un leggero disallineamento temporale tra tempi di incasso e di pagamento delle poste commerciali. I mancati pagamenti hanno avuto un picco nel 2022 per poi rientrare in valori più fisiologici e senza particolari impatti sul numero delle procedure concorsuali.
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