25 Febbraio 2025

Sommario

I rischi di transizione derivano da rapidi cambiamenti politici, innovazioni tecnologiche e comportamenti di mercato in evoluzione, mentre i rischi fisici includono gli impatti dannosi di condizioni meteorologiche estreme, innalzamento del livello del mare, siccità prolungate o perdite di produttività per i lavoratori esposti al caldo. Insieme, questi rischi accelerano la svalutazione degli asset, rendendoli potenzialmente incagliati molto prima della fine del loro ciclo di vita previsto.
Anche il settore immobiliare, automobilistico, agricolo e dell'industria pesante sono sempre più vulnerabili a causa di standard energetici più severi, rapidi progressi tecnologici e misure normative più severe. In questo contesto, gli investitori devono rivalutare i loro portafogli in una vasta gamma di settori per cogliere appieno il potenziale impatto delle perturbazioni legate al clima.
Nello scenario di base, gli attuali piani di contribuzione determinata a livello nazionale sono realizzati e anche leggermente migliorati, ma non riescono a raggiungere un percorso costante di 2°C. Lo scenario Net Zero rappresenta un contesto politico aggressivo con ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio, che induce a una rivalutazione immediata ma più prevedibile che favorisce le energie rinnovabili, le tecnologie a basse emissioni di carbonio e i modelli di business sostenibili, eliminando prima gli asset ad alte emissioni. Al contrario, nella transizione ritardata, l'intervento politico viene rinviato, innescando un riprezzamento improvviso e disordinato degli asset quando l'azione per il clima diventa inevitabile, il che probabilmente destabilizzerà i settori marroni.
Le valutazioni dei DCF nello scenario Net Zero 2050 rivelano significative correzioni settoriali su entrambe le sponde dell'Atlantico. Negli Stati Uniti, la sanità e i beni di consumo discrezionali diminuirebbero di circa il -16%, mentre l'energia e le risorse di base subirebbero cali più contenuti, tra il -6% e il -7%, riflettendo un parziale adattamento attraverso le energie rinnovabili e i materiali critici. Al contrario, in Europa, il settore immobiliare subirebbe un grave colpo del -40%, con le telecomunicazioni (-26,3%) e i beni di consumo di base (-24,8%) che subirebbero forti battute d'arresto. Anche se le risorse di base (-11,9%) e la tecnologia (-11,7%) vanno meglio in confronto, questi risultati evidenziano le diverse vulnerabilità che ogni settore deve affrontare a causa di politiche climatiche aggressive. Una transizione ben orchestrata potrebbe contribuire a ridurre la portata e la velocità delle perturbazioni del mercato in entrambe le regioni. Il metodo ICR rafforza l'argomento a favore di una transizione ordinata. Nel percorso Net Zero 2050, sia i settori statunitensi che quelli europei con requisiti patrimoniali più elevati, come l'energia e le utility, registrerebbero un notevole calo dell'ICR, indicando maggiori spese in conto capitale e prezzi più elevati per le emissioni di CO₂. Tuttavia, in una transizione ritardata, le risorse di base e i servizi pubblici mostrerebbero moderati miglioramenti dell'ICR su entrambe le sponde dell'Atlantico, riflettendo il sollievo a breve termine derivante da cambiamenti politici più lenti. Tuttavia, questa tregua rischia di aggravare le vulnerabilità a lungo termine, poiché brusche inversioni di politica o improvvisi cambiamenti nel sentiment del mercato potrebbero in ultima analisi innescare aggiustamenti più bruschi e destabilizzanti per questi settori. Nel complesso, nonostante i cali iniziali delle valutazioni in settori come la sanità e i beni di consumo discrezionali in uno scenario Net Zero 2050, è l'unico che garantisce una resilienza economica a lungo termine.
L'adozione tempestiva di strategie adattive, guidate da analisi di scenario complete, può aiutare gli investitori a mitigare i rischi di incaglio degli asset. Posizionando i portafogli in modo da rispondere rapidamente alle politiche climatiche emergenti e alle dinamiche di mercato, gli investitori non solo limitano le potenziali perdite, ma capitalizzano anche le opportunità offerte dalla crescente economia verde.
L' aumento di 1 metro delle inondazioni fluviali riduce la crescita del reddito disponibile delle famiglie del -0,08% in media.
 
 
In Europa si sta gradualmente rafforzando lo slancio di crescita, anche se la Germania rimarrà un'eccezione, con l'economia che uscirà dalla recessione solo alla fine del 2024.
I cicloni tropicali (TC) sono tra gli eventi meteorologici estremi più distruttivi a livello globale e causano in media 43 morti e 78 milioni di dollari di danni economici al giorno. 

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