Sommario

  • Il Codice della Crisi d’Impresa fornisce strumenti per gestire e risolvere le situazioni di crisi.
  • Identificare e monitorare gli indicatori chiave è essenziale per evitare le conseguenze negative della crisi d’impresa.
  • L'assicurazione del credito aiuta a mantenere flussi finanziari stabili e protegge dagli impatti negativi dell’insolvenza di un cliente.
Il Codice della Crisi e dell’Insolvenza, in vigore dal luglio 2022, regola lo stato di crisi e di insolvenza del debitore, inclusi imprenditori commerciali, consumatori e professionisti. Questa normativa ha l'obiettivo di gestire in modo efficace le situazioni di crisi, prevenendo il fallimento aziendale e promuovendo il risanamento delle imprese in difficoltà. 
La crisi di impresa si riferisce all'incapacità di un'azienda di generare flussi di cassa adeguati per adempiere alle obbligazioni correnti e future. Questa situazione di crisi aziendale può portare al fallimento aziendale se non viene tempestivamente gestita e regolamentata. Il governo italiano ha introdotto una riforma significativa del diritto fallimentare per prevenire e individuare tempestivamente le crisi aziendali.

La riforma ha introdotto una serie di norme volte a privatizzare il diritto della crisi d’impresa, focalizzandosi su misure organizzative, amministrative e contabili, adeguate alla natura e alle dimensioni dell’impresa. I principali cambiamenti hanno incluso:

  1. Salvaguardia del valore aziendale: La riforma ha avuto l’obiettivo di proteggere il valore dell'azienda e garantire la continuità operativa, tutelando gli interessi di creditori e lavoratori.
  2. Abolizione del termine “fallimento”: Sostituito con “liquidazione giudiziale”, una procedura che si concentra sulla liquidazione dei beni di un imprenditore o di una società insolvente.
  3. Responsabilizzazione degli imprenditori: Introduzione di misure organizzative per rilevare squilibri patrimoniali o finanziari e la creazione di un organo di controllo interno per intercettare segnali di allarme.
  4. Composizione negoziata: Un nuovo procedimento per situazioni di probabile crisi o insolvenza, accessibile a qualunque imprenditore commerciale o agricolo.

La composizione negoziata consente agli imprenditori in difficoltà di tentare un risanamento con l’aiuto di un esperto che facilita le trattative. I passaggi principali sono:

  1. Presentazione di un’istanza alla camera di commercio per la nomina di un esperto indipendente.
  2. Nomina dell’esperto entro 5 giorni dalla ricezione dell’istanza.
  3. Verifica da parte dell’esperto della perseguibilità del risanamento e convocazione delle parti interessate.
  4. L’incarico dura 180 giorni, prorogabili per altri 180 in specifici casi.
  5. Relazione finale dell’esperto alla conclusione dell’incarico.

Le trattative possono portare a diverse soluzioni, come:

  • Contratti con creditori che garantiscono la continuità aziendale per 2 anni.
  • Convenzione di moratoria.
  • Accordi per esenzione da revocatoria.

Se non si trova una soluzione, l'imprenditore può predisporre un piano di risanamento, adottare un accordo di ristrutturazione dei debiti, o proporre una domanda di concordato semplificato.

Il Codice della Crisi d’Impresa prevede anche misure premiali.

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1. Interessi sui debiti tributari

Gli interessi che maturano sui debiti tributari sono ridotti alla misura legale dal momento di accettazione dell’incarico da parte dell’esperto fino alla conclusione della composizione negoziata.

2. Sanzioni tributarie

Riduzione nella misura minima delle sanzioni.

3. Sanzioni e interessi al 50%

Riduzione del 50% di sanzioni e interessi riferiti ai soli debiti tributari sorti prima del deposito dell’istanza di nomina dell’esperto.

4. Rateazione del debito tributario

L’Agenzia delle Entrate, su istanza sottoscritta dall’esperto, può concedere la rateizzazione fino a 72 rate mensili del debito nella misura rideterminata in base agli accordi convenuti.

5. Norme TUIR

Perdite su crediti interamente deducibili; le sopravvenienze attive non rilevano fiscalmente.

Queste misure incentivano le aziende a cercare una risoluzione tempestiva delle crisi, evitando il fallimento aziendale e promuovendo il risanamento.

Un'azienda può essere considerata in crisi se non riesce a sostenere i propri debiti. Gli indicatori chiave includono:

  • Rapporto tra flussi di cassa e debiti.
  • Rapporto tra patrimonio netto e passività.
  • Rapporto tra oneri finanziari e ricavi.
  • Ritardi nei pagamenti.

Tra gli indici, fondamentale è il DSCR (Debt Service Coverage Ratio), che si calcola come rapporto tra il cash flow prodotto dalla gestione operativa e gli impegni finanziari assunti in termini di quota capitale ed interesse oggetto di rimborso nell’orizzonte temporale considerato.

Si tratta di un indicatore che ha l’obiettivo di far emergere la sostenibilità dei debiti nei sei mesi successivi, garantire le prospettive di continuità aziendale, rilevare la presenza di squilibri di carattere reddituale, patrimoniale, e finanziario.

Monitorare attentamente gli indicatori di una possibile crisi d'impresa è essenziale per evitare situazioni di insolvenza. Tuttavia, questo può non essere sufficiente. Per garantire la stabilità finanziaria, è consigliabile integrare l'analisi degli indicatori con strumenti come l' assicurazione del credito.

Questo tipo di assicurazione aiuta a mantenere buoni flussi finanziari, proteggendo la salute della propria impresa. L'assicurazione del credito fornisce un monitoraggio continuo della salute finanziaria dei propri, prevenendo potenziali insolvenze. In questo modo, si ottiene una doppia protezione: una gestione più sicura del credito commerciale e la mitigazione del rischio di mancato pagamento.

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