Quando si parla di piano di rientro si fa riferimento all’accordo siglato tra creditore e debitore, per definire nuove modalità di pagamento di fatture non ancora riscosse.
Attraverso un piano di rientro le parti decidono di frazionare l’importo dovuto in più rate: in questo modo il debitore potrà saldare man mano quanto dovuto, senza dover far fronte al versamento di una grande somma di denaro in un’unica soluzione.
Ricorrere a un piano di rientro è un’ottima soluzione per rendere più sostenibile la gestione dei crediti commerciali classificati come in ritardo o insoluti.
Le situazioni in cui si può rendere necessario un piano di rientro sono diverse, ma nella maggior parte dei casi la presenza di fatture non pagate è legata a problemi nei flussi di cassa che causano una scarsa liquidità, oppure a un eccessivo indebitamento.
Avere momentanee difficoltà finanziarie succede a tantissime imprese e non sempre problemi di questo tipo sono sintomo di una cattiva gestione. A volte, infatti, la carenza di liquidità può essere dovuta a un mancato o a un ritardato pagamento da parte dei clienti della stessa azienda debitrice, oppure a eventi imprevisti come una crisi economica, un aumento improvviso dell’inflazione o una crisi energetica, tutte circostanze che possono compromettere la capacità del debitore di saldare puntualmente le fatture. In altri casi le difficoltà possono essere legate a problematiche del settore di appartenenza, ad esempio a causa di un calo drastico della domanda durante una fase recessiva.
Trovando un accordo tra creditore e debitore e stilando un piano di rientro si definiscono delle modalità di pagamento diverse rispetto a quelle concordate inizialmente, determinando così una sorta di ristrutturazione del debito.